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Presente nell’anno giubilare con le sue opere appuntate sull’assunto "I luoghi dell’anima", in versione trascendente e proprio per questo basata sull’informale inteso come trasposizione propriamente materica e cromatica di un concetto, va osservato che l’artista "mutua" quasi sempre da un’immagine traslata in verso (è, infatti, pure garbata poetessa) l’essenza di una sensibilità particolarmente vigile, cosicché il suo operare sa suscitare un ampio ventaglio di sensazioni in chi si sofferma dinanzi alle sue opere. E icastica appare, quest’artista, sia nella parola che nel colore, che utilizza con un’incisività la quale, lungi dal togliere, realizza semmai, un’indubbia carica poetica globale.
Una triade, in definitiva, che non soltanto ha meritato l’avallo accademico, ma che ha saputo offrire un contributo qualificante alle attività di cui l’Accademia stessa va facendosi, da sempre, promotrice nella sua metodica messa in valore degli autentici talenti.
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